Nel 2025, un lavoratore dipendente può aumentare concretamente il proprio potere d’acquisto grazie alla cumulabilità di benefit esenti da tassazione e contributi: fringe benefit, buoni pasto e flexible benefit. L’esempio di seguito mostra l’effetto diretto sul netto disponibile.
Il caso analizzato è quello di Pallino, dipendente operaio full-time con contratto a tempo indeterminato. La sua retribuzione lorda da CCNL è di 23.000 euro annui. Nel corso del 2025 riceve:
- 2.000 euro in voucher multiuso (fringe benefit), completamente esenti in quanto ha un figlio a carico e ha comunicato il relativo codice fiscale al datore di lavoro;
- 1.600 euro in buoni pasto elettronici (8 euro per 200 giorni lavorativi), esenti da imposte e contributi se erogati secondo normativa;
- 2.000 euro in flexible benefit, ad esempio per l’accesso a servizi sportivi, anch’essi esenti se regolamentati per categoria omogenea.
Il totale dei benefit percepiti è pari a 5.600 euro. Tutti questi importi non concorrono alla formazione del reddito imponibile e non incidono sul calcolo delle detrazioni fiscali, né sulle addizionali. Non sono soggetti a contributi previdenziali.
Nel modello CU 2026, i 2.000 euro in fringe benefit saranno indicati nella casella 475, ma non verranno inclusi nel reddito complessivo (punto 1). Lo stesso vale per i buoni pasto e i flexible benefit, se correttamente documentati.
Il potere d’acquisto totale di Pallino nel 2025 risulta così composto:
- 23.000 euro di retribuzione lorda da CCNL, da cui vanno detratti contributi INPS (2.113,70 euro), IRPEF (1.242,67 euro), addizionali regionali e comunali (584,81 euro), per un netto di 19.058,81 euro;
- aggiungendo i 5.600 euro di fringe, buoni pasto e flexible benefit, si ottiene un potere d’acquisto complessivo di 24.658,81 euro.
Se gli stessi 5.600 euro fossero stati erogati sotto forma di premio monetario ordinario, il potere d’acquisto complessivo sarebbe sceso a 22.431,64 euro, con una perdita di 2.227,17 euro rispetto al caso analizzato.
Questi strumenti consentono quindi al dipendente di beneficiare di un incremento reale del proprio reddito disponibile, senza aggravi fiscali o contributivi. Per l’azienda, rappresentano un mezzo efficace per fidelizzare e premiare i dipendenti ottimizzando al contempo il costo del lavoro.