La holding di famiglia è uno strumento strategico per la gestione e la protezione del patrimonio societario. La sua funzione principale è quella di accorpare le partecipazioni delle società operative in un’unica entità, creando una “cassaforte” che garantisce stabilità, continuità e controllo. Questo modello consente di affrontare in modo più ordinato le sfide legate alla governance, alla pianificazione fiscale e al passaggio generazionale, riducendo i rischi di conflitti interni e preservando il valore del gruppo.
La holding può essere statica, con funzioni di mera detenzione, oppure assumere un ruolo più dinamico, partecipando alla gestione finanziaria e amministrativa delle società controllate. Nelle strutture complesse, è frequente la presenza di una holding industriale intermedia che accentra funzioni operative e di servizio per il gruppo.
Benefici fiscali: il quadro normativo aggiornato
Dal punto di vista fiscale, la costituzione di una holding è agevolata dalle disposizioni dell’articolo 177 del TUIR. In particolare, il comma 2 e il comma 2-bis disciplinano i conferimenti di partecipazioni, prevedendo regimi di realizzo controllato che consentono di evitare l’emersione di plusvalenze imponibili, a condizione che siano rispettati i requisiti di controllo o di qualificazione della partecipazione conferita.
Questa agevolazione è particolarmente rilevante in fase di riorganizzazione societaria, poiché consente di accorpare le partecipazioni senza generare imposte immediate. Tuttavia, occorre considerare le novità in arrivo con la legge di Bilancio 2026, che prevede un incremento della tassazione sui dividendi percepiti da società per partecipazioni sotto determinate soglie. Il testo iniziale ipotizza un prelievo del 10%, ma sarà necessario attendere la versione definitiva per valutare l’impatto sulle politiche di distribuzione degli utili e sugli investimenti della holding.
I vantaggi extra-tributari: governance e stabilità
Oltre agli aspetti fiscali, la holding di famiglia offre benefici significativi in termini di governance. Centralizzare le partecipazioni riduce il rischio che dissidi tra i membri della famiglia si ripercuotano sulle società operative. Le controversie si concentrano a livello della holding, evitando che i singoli soci esercitino diritti che potrebbero compromettere la gestione delle imprese, come l’impugnazione di delibere, le azioni di responsabilità contro gli amministratori o le denunce per gravi irregolarità.
La gestione unitaria delle partecipazioni è essenziale per salvaguardare il valore del gruppo e garantire stabilità nelle operazioni straordinarie, come l’ingresso di investitori, la quotazione in borsa o la cessione a terzi. Il mercato apprezza la presenza di un unico interlocutore, condizione che aumenta l’attrattività del gruppo e semplifica le trattative.
Struttura di governance: assetto proprietario e organi sociali
La governance della holding deve essere progettata con attenzione. Lo statuto deve prevedere clausole che regolano la circolazione delle partecipazioni, come divieti di trasferimento, diritti di prelazione e clausole di gradimento, per evitare ingressi indesiderati. La composizione del consiglio di amministrazione è un altro elemento chiave: spesso si opta per un modello che include rappresentanti dei diversi rami familiari, incaricati di approvare il bilancio, monitorare l’andamento del gruppo e deliberare sulle decisioni strategiche.
Le società operative, invece, possono essere gestite da manager professionisti o da membri della famiglia con competenze specifiche, garantendo un equilibrio tra controllo familiare e professionalizzazione della gestione.
Pianificazione del passaggio generazionale
Uno dei principali vantaggi della holding è la semplificazione del passaggio generazionale. Attraverso il conferimento delle partecipazioni nella holding, è possibile pianificare la successione senza intervenire sulle singole società operative. Le quote della holding possono essere attribuite agli eredi mediante testamento o donazioni graduali, consentendo una distribuzione equilibrata e razionale del patrimonio.
Occorre tuttavia considerare le regole sulla legittima: ai fini del calcolo, le partecipazioni non quotate devono essere valutate al valore di mercato alla data di apertura della successione, e le donazioni effettuate in vita devono essere ricomprese nell’attivo ereditario. Questi aspetti richiedono valutazioni accurate per evitare contenziosi e garantire la conformità alle norme.
Mini-holding e cassaforte di ramo: soluzioni evolutive
In gruppi familiari complessi, è sempre più frequente la costituzione di mini-holding o holding di ramo. Questa soluzione consente ai diversi nuclei familiari di gestire autonomamente i propri investimenti e la governance, pur mantenendo il controllo unitario attraverso la holding principale. Anche queste operazioni possono beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dall’articolo 177 TUIR, se rispettano i requisiti di controllo o di qualificazione delle partecipazioni conferite.
Criticità e aspetti da monitorare
La costituzione di una holding richiede un’attenta analisi delle implicazioni fiscali, societarie e patrimoniali. Tra le criticità più rilevanti vi sono la gestione dei rapporti tra i soci, la definizione delle regole statutarie e la pianificazione delle politiche di distribuzione degli utili. Inoltre, le modifiche normative in materia di tassazione dei dividendi e di imposta sulle successioni impongono un monitoraggio costante per adeguare le strategie.
La holding di famiglia è uno strumento che offre vantaggi duraturi in termini di governance, protezione patrimoniale e pianificazione fiscale. Agire oggi significa anticipare le novità normative, ridurre i rischi di conflitti interni e garantire la continuità del gruppo nel lungo periodo. Integrare questa soluzione nella strategia aziendale consente di rafforzare il controllo, ottimizzare la gestione e affrontare con maggiore sicurezza operazioni straordinarie e passaggi generazionali.
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